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Provincia Autonoma di Trento - Innovazione

 
 
 
 
 



 
05/05/2017

Creare valore da ogni singolo dato: ecco il modello del Trentino (che guarda all'Europa)

Il sistema trentino si è attrezzato per trasformare in dati riusabili tutte le informazioni che transitano sui portali istituzionali, creando una struttura condivisa per i dati fra tutti gli enti e sviluppando, a livello di attività dei singoli comuni, sistemi che rendono il cittadino sia produttore che consumatore di dati (vai all'articolo originale). Read in English

mappa

di Francesca Gleria e Gabriele Francescotto*

 

Partendo dalla mappa presentata da AgID al  webinar per il lancio del nuovo portale nazionale dati.gov.it, vorremmo proporre alcune riflessioni sul processo di valorizzazione dei patrimoni informativi del servizio pubblico nazionale, dal punto di vista dei singoli territori.

La mappa è quella che mostra i cataloghi che oggi in Italia espongono dati aperti.

Si osserva una buona diffusione a livello nazionale dei nodi impegnati nel processo di apertura dei dati pubblici; una buona distribuzione policentricacon un processo che evidentemente è avviato e che nei prossimi anni è molto probabile vada avanti cambiando il nostro modo di essere pubblica amministrazione.

I dati sono la materia prima del cambiamento oggi in atto, il riuso dei dati e delle soluzioni per leggerli, interpretarli, incrociarli, trovare le conoscenze, quando e dove ci servono: tutto questo difficilmente si arresterà nei prossimi anni.

In altre parole, quello che molto probabilmente accadrà a questa mappa, nei prossimi mesi ed anni, sarà di passare da un modello a nodi scollegati ad un modello territoriale connesso.  Come già è evidente per il Trentino, anche le altre regioni, troveranno il modo per rendere diffuso a livello di ogni piccolo comune questo processo di cambiamento.

Ecco come abbiamo fatto in Trentino.

Grazie ad un modello federato fra i livelli provinciali e comunali delle pubbliche amministrazioni e grazie soprattutto all’impegno su questi temi del Consorzio dei Comuni Trentini, ogni attore del sistema pubblico trentino ha trovato il suo modo per partecipare a questo flusso di cambiamento.

Con le “Linee guida per la valorizzazione del patrimonio informativo provinciale” il Progetto Open Data in Trentino ha messo in evidenza e ha postoa sistema l’esperienza sviluppata  con ComunWeb, la piattaforma che gestisce la comunicazione digitale degli enti locali, che ha trasformato i semplici siti web dei comuni in strumento di modellazione e strutturazione dei dati pubblici, consultabili dai cittadini in tanti modi diversi (calendari di eventi, mappe geografiche con i punti di interesse, grafici interattivi che misurano le performance dell’ente, tabelle con i dati obbligatori per la trasparenza, …).

All’insegna di “nessuna informazione va sprecata perché ha un potenziale valore economico di interesse collettivo” il sistema trentino si è attrezzato per trasformare in dati riusabili tutte le informazioni che transitano sui portali istituzionali, creando una struttura condivisa per i dati fra tutti gli enti e sviluppando oggi a livello di attività dei singoli comuni sistemi che rendono il cittadino sia produttore che consumatore (prosumer) di dati come nel caso del calendario degli eventi di ViviAla, in cui le associazioni partecipano alla creazione del calendario culturale locale via web, attraverso un processo di concertazione condivisa degli eventi; anziché pubblicare nuovi eventi o aggiornare i profili delle associazioni, l’ente abilita un processo che consente di diffondere su più canali (sito web, registro delle associazioni, app eventi, portale europeo degli Open Data, ecc.) dei dati che vengono generati ed aggiornati in tempo reale da parte di chi detiene il sapere all’origine (fonte) ed ha la motivazione di dettagliare le informazioni (dato di alta qualità).

Per il catalogo dati.trentino.it, quanto sviluppato dal Consorzio dei Comuni Trentini ha significato arricchire di una nuova e peculiare fonte di dati i nostri cataloghi open data.  Oltre ai dati che arrivano dai sistemi gestionali; oltre a quelli che arrivano da sensori e oltre ai dati autoprodotti; oggi ogni più piccolo comune è in grado di rendere “riusabili dalle macchine” le informazioni  relative alle sue attività, lungo tutta la filiera degli open data, da ComunWeb, passando per  dati.trentino.it, quindi su dati.gov.it e a chiudersi sull’European data portal.

Ma perché e per chi stiamo facendo tutto questo? Perché stiamo aumentando i valore dei dati raccolti dalle pubbliche amministrazioni?  Come mai si riesce a lavorare allineati fra amministrazioni che hanno contesti istituzionali e organizzativi diversi dietro?

Crediamo sia stato cruciale rendersi conto che il principale beneficiario delle politiche di Provincia e Comuni è sempre il medesimo e cioè  il cittadino: siano essi famiglie, giovani, adulti,  imprese esistenti o quelle che verranno. Questo cittadino è sempre la stessa persona, sono i livelli amministrativi che cambiano, siano essi una regione, un paese o in generale l’unione europea.

In altre parole, ogni diverso livello amministrativo europeo, sta lavorando per rispondere alle esigenze di un medesimo utente che sempre meno vede le sue azioni e le sue esigenze chiuse dentro confini amministrativi o geografici e gli open data si stanno dimostrando essere un importante aiuto verso questa nuova grande pubblica amministrazione fatta di servizi per cittadini dentro un unico spazio digitale europeo.

Se si guarda allora a quella mappa, è chiaro immaginarsi che a breve, in modo neutro dalle tecnologie ma centrato invece sulle regole di scambio di questi dati, la diffusione di quei nodi per i dati aperti avrà una forma sempre più estesa sui territori e sarà sempre più connessa ed interoperabile, e sempre più si potrà parlare di “servizi web – open service – basati su una struttura dati condivisa”.

Per realizzare questo è utile e necessario riferirsi vocabolari standard, concordati su base europea. 

Per questo motivo siamo impegnati in processi che oltre ad aprire i nostri dati si preoccupano che la loro strutturazione, i vocabolari all’origine, sia la medesima delle altre regioni europee.

Per questo ci siamo impegnati attivamente, assieme alla provincia di Bolzano, per rendere applicabile sulle piattaforme CKAN il profilo per i metadati DCAT-AP-IT .

Per questo pensiamo che il lavoro sull’ontologia dei servizi pubblici di AgID il  CPSV-AP-IT  sia  un passaggio importante verso questa nuova pubblica amministrazione.

I nostri riferimenti oggi sono il programma ISA2;  le attività a livello centrale di AgID e del team per la trasformazione digitale che si concentrano su come strutturare i dati in modo cross border con strumenti e servizi web di facile accesso per le macchine su scala europea.  Pensiamo che lavorare assieme a tutte le regioni e ai nodi nazionali in questa direzione sia la chiave per accelerare processi di cambiamento e crescita grazie allo sviluppo di servizi web omogenei  che favoriscono lo sviluppo di una API economy.

 

*I due autori sono, rispettivamente, responsabile del Progetto open data in Trentino per il Servizio Supporto alla direzione generale e ICT della Provincia autonoma di Trento e Consulente digitale per il Con­­­­sorzio dei Comuni Trentini

 
 
 
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